Circa un paio di anni fa un gruppo di genitori con figli autistici decide di uscire da casa propria e incominciare ad incontrarsi. Si raccontano le loro difficoltà e iniziano a pensare a come affrontarle insieme. Insieme forse sono più leggere e forse si può addirittura eliminarne qualcuna.
Giocano la partita della loro condizione in tutta la città parlando con le istituzioni, le associazioni, le Parrocchie. Le famiglie vivono momenti difficili e anche i loro figli, nel quotidiano contatto con la realtà, faticano.
Di cosa hanno bisogno? Di impegnare i loro figli nel tempo libero post-scuola, di alcuni accorgimenti negli esercizi commerciali o servizi che frequentano in modo da poter partecipare alla vita di tutti i giorni ( es.luci basse, musica con volume moderato, sistema di comunicazione per immagini, meccanismi “salta coda” ecc.). Poi hanno anche bisogno del Centro estivo inclusivo pubblico perchè i costi di quelli privati non sono sostenibili da tutti.Come rispondere a tutto questo?
Con un’organizzazione, con una Associazione di genitori con bambini e ragazzi autistici. Con la quale coinvolgono la città non più ognuno per conto proprio ma come un’organizzazione che sa quel che vuole. Ed ecco i risultati: la città delle istituzioni e delle Associazioni risponde, li aiuta. E aiutando loro aiutano Collegno a diventare ancor più città solidale e civile.
Siamo orgogliosi di aver dato una mano importante alla realizzazione del centro estivo ( cinque settimane nel corso dell’estate) ma ancor più dobbiamo esprimere stima per un gruppo di famiglie che, sebbene nelle difficoltà, sa combattere coraggiosamente per i propri diritti e per un mondo migliore. Questi nostri concittadini non hanno mugugnato, hanno usato l’intelligenza e si sono organizzati.